Scopri come diventare un traduttore letterario, dalle competenze linguistiche alle opportunità di lavoro nel settore editoriale, per trasformare la tua passione in una professione.

Diventare un traduttore editoriale è il sogno di molti lettori, in particolare per chi ama leggere libri di autori stranieri.

Questo ruolo richiede un’elevata padronanza delle lingue, ma anche creatività e sensibilità culturale.

In questo articolo esploreremo il percorso per diventare un traduttore editoriale: le competenze necessarie, le sfide del settore e le opportunità professionali.

Il percorso per diventare traduttore editoriale

Per diventare traduttore editoriale non esiste un’unica strada, ma ci sono alcuni passaggi fondamentali che possono aiutare a costruire una carriera in questo campo.

La formazione continua, la pratica costante e il networking sono alcuni degli aspetti essenziali per emergere in un mercato competitivo.

Formazione accademica: un buon punto di partenza

La maggior parte dei traduttori editoriali ha una formazione universitaria in lingue straniere, letteratura o traduzione. Un percorso accademico in questo ambito fornisce una solida base linguistica e culturale, sebbene non sia strettamente necessario avere una laurea specifica.

Le università italiane offrono corsi di laurea in traduzione e interpretariato, oltre a corsi specialistici in traduzione letteraria. Alcuni atenei offrono anche master in traduzione editoriale, che permettono di approfondire aspetti tecnici e pratici del mestiere.

A questi si aggiungono corsi di perfezionamento o di alta formazione e i laboratori e seminari offerti da traduttori già affermati.

Ti racconto qualcosa del mio percorso: io ho studiato lingue e letterature straniere alla Sapienza di Roma. Dopo la laurea ho seguito corsi teorico-pratici per traduttori editoriali e sulla metodologia della traduzione con Isabella Blum, affermata e premiata traduttrice editoriale.

Successivamente ho frequentato un corso di perfezionamento in Traduzione di testi letterari per l’editoria e ho conseguito una specializzazione in Tradurre la letteratura per ragazzi presso la Fondazione Unicampus San Pellegrino.

Diventare traduttore editoriale: la pratica costante è essenziale

Dopo aver ottenuto una formazione di base, la pratica quotidiana è fondamentale per migliorare le proprie competenze. Perché si impara a tradurre… traducendo!

Tradurre testi di varia natura, non solo letterari, aiuta a sviluppare la flessibilità e la capacità di adattamento a stili e registri diversi.

Un traduttore editoriale può iniziare a costruire un portfolio con progetti personali.

La lettura costante è un altro aspetto cruciale: permette di mantenere il contatto con le evoluzioni linguistiche e stilistiche delle lingue di lavoro.

Le reti professionali e le opportunità di collaborazione per traduttori editoriali

Partecipare a conferenze, fiere del libro e seminari di traduzione letteraria può aprire molte porte. 

Creare relazioni con altri traduttori, scambiare idee con editori e professionisti del settore, creare legami con autori stranieri sono passi indispensabili per farsi conoscere.

Un traduttore editoriale può iniziare la sua carriera collaborando con case editrici, preparando schede di lettura di libri stranieri a cui l’editore italiano è interessato. Oppure fare attività di scouting proponendo la traduzione di testi stranieri, che si ritengono adatti al mercato italiano, a case editrici che hanno un catalogo affine. Un’altra strada è proporsi a riviste letterarie per la traduzione di racconti brevi o saggi.

Certamente dipende anche dalle lingue che hai studiato perché il mercato editoriale italiano traduce quasi esclusivamente dall’inglese ed è per questo che libri anche molto interessanti non vengono tradotti: gli editori sostengono che non vendono.

Nel mio lavoro di traduttrice editoriale, ho acquisito molti dei miei contatti in eventi di networking, come La Giornata del Traduttore e Tradurre la Letteratura; nei congressi delle associazioni professionali; in gruppi di lettura sia italiani sia stranieri e attraverso alcune autrici e traduttrici straniere con le quali ho stretto un solido legame.

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Laboratorio di traduzione editoriale con la traduttrice Isa Mara Lando (2016)

Competenze chiave per il traduttore editoriale

Oltre alla conoscenza linguistica, il traduttore editoriale deve possedere una serie di competenze specifiche che vanno al di là della semplice capacità di tradurre parola per parola.

Queste competenze permettono di rispettare non solo il significato del testo originale, ma anche il suo stile, il tono e l’impatto emotivo.

Per tradurre la narrativa serve una buona capacità di interpretazione letteraria, ovvero di comprendere, analizzare, interpretare e contestualizzare un testo. Un forte bagaglio di letture, sia nella lingua straniera sia in italiano, e una buona capacità di scrittura in italiano sono della massima importanza.

Occorre anche un grande bagaglio di esperienze, come affermato dalla traduttrice editoriale Anna Mioni, di cui sono stata allieva e che ho intervistato per la Bottega dei Traduttori:  “Non traduciamo un libro solo con le nostre nozioni, ma con tutta la nostra persona, e con la nostra vita pregressa, che ci aiuta a comprendere e interpretare il testo, e a renderlo in un italiano stilisticamente credibile”.

Per tradurre la poesia non bisogna essere poeti – che a volte impedisce di mantenere la giusta distanza dal testo poetico –  ma bisogna avere sensibilità al linguaggio poetico.

Per tradurre la saggistica serve una buona capacità di documentazione e di ricerca. Sempre secondo Anna Mioni: La parte di scrittura creativa è minore, ma non meno insidiosa, dato che i saggi anglosassoni spesso sono scritti in una lingua ammiccante e colloquiale che non è apprezzata per i saggi italiani”.

Sensibilità letteraria e culturale

Uno degli aspetti più complessi della traduzione letteraria è la capacità di cogliere le sfumature stilistiche e culturali del testo di partenza. Per questo – e perché il servizio di post-editing non fa miracoli! –  è impensabile affidare un testo letterario a un traduttore automatico!

Un traduttore editoriale non può limitarsi a tradurre letteralmente: deve “trasportare” il lettore italiano all’interno del mondo culturale dell’autore, mantenendo intatto lo spirito del testo originale.

Creatività e adattamento

A differenza di altri tipi di traduzione, come quella tecnica o giuridica, la traduzione letteraria richiede una buona dose di creatività.

Il traduttore editoriale deve trovare soluzioni per mantenere il ritmo, la musicalità e lo stile dell’originale, che spesso non possono sempre essere replicati fedelmente in un’altra lingua.

Questa capacità di adattamento è particolarmente importante quando si traducono giochi di parole, riferimenti culturali o espressioni idiomatiche.

Per questo, oltre ad avere un’ottima conoscenza della lingua di partenza, è essenziale avere un’ottima conoscenza dell’italiano.

Precisione linguistica e revisione accurata

Pur implicando una grande dose creatività, nella traduzione letteraria il rispetto della precisione linguistica è fondamentale. Gli errori o le imprecisioni possono compromettere la qualità dell’intera opera.

Per questo motivo, il processo di revisione e di editing è una fase cruciale del lavoro del traduttore editoriale. Spesso è utile confrontarsi con colleghi o editori per garantire che la traduzione finale rispecchi fedelmente l’originale.

Opportunità di carriera nel settore della traduzione letteraria

Il mercato della traduzione letteraria è competitivo, ma offre delle opportunità a chi è disposto a investire tempo e dedizione.

La collaborazione con case editrici è una delle vie principali per un traduttore letterario. Le grandi case editrici generalmente lavorano con traduttori affermati, ma le piccole e medie case possono rappresentare un ottimo punto di partenza per chi è agli inizi. È importante avere un portfolio di traduzioni da presentare e proporsi in modo proattivo.

Spesso le case editrici commissionano traduzioni di narrativa, saggistica, poesia o opere teatrali. Tradurre testi letterari non è solo un lavoro, ma una vera e propria forma di mediazione culturale, poiché permette di far conoscere autori stranieri al pubblico italiano.

Un’altra nicchia da considerare è la traduzione di opere fuori copyright, che consente ai traduttori di proporre nuove versioni di classici della letteratura non più coperti da diritti d’autore.

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Traduzione editoriale di Francesca Felici e Tiziana Tonon

Lavorare come traduttrice editoriale freelance: le mie esperienze

Nel mio lavoro di traduttrice letteraria ho già tradotto, dall’inglese e dal portoghese, poesia, racconti, saggi, libri per l’infanzia, un pastiche portoghese e un romanzo che sarà pubblicato a breve.

Ti invito a leggere una mia poesia del poeta modernista portoghese António Gomes Leal e un breve racconto di Aline Bei una delle autrici brasiliane contemporanee più acclamate in Brasile.

Oppure scopri il mio Portfolio, dove troverai esempi di traduzioni personali e collaborative, e lasciati ispirare dai progetti a cui ho partecipato.

I miei consigli per diventare traduttrice editoriale freelance

Continua a formarti, dopo la laurea, seguendo corsi avanzati, aggiornamenti e seminari per traduttori: ti aiuteranno a migliorare le tue competenze.

Dedica una parte del tuo tempo alle risorse online e sui social che si occupano di traduzione. Questi strumenti ti aiuteranno a connetterti con altri professionisti: il networking non serve solo a farsi conoscere, ma è un’ottima opportunità di crescita professionale in tutti i sensi.

La traduzione è un’arte che si affina con la pratica, proprio come nelle botteghe artigianali di una volta: il modo migliore per crescere è imparare dai più esperti.

Diventare un traduttore letterario è un percorso impegnativo che richiede passione, studio e pratica costante, ma che permette di portare alla luce opere straniere e renderle accessibili al pubblico italiano.

Con una combinazione di competenze linguistiche, culturali e creative, un buon traduttore letterario può svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione della letteratura internazionale.

Non a caso il premio Nobel portoghese Saramago affermava che: “Gli scrittori fanno le letterature nazionali e i traduttori fanno la letteratura universale. Senza i traduttori noi scrittori non saremmo niente, saremmo condannati a vivere segregati nella nostra lingua”.

Sei alla ricerca di un traduttore che trasformi opere letterarie in portoghese oppure in inglese in testi avvincenti per il pubblico italiano? Trasformiamo insieme le parole in emozioni!

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