Pubblico oggi la mia traduzione di un breve racconto di Aline Bei, una delle voci più originali della letteratura brasiliana contemporanea.

Se hai già dato un’occhiata al mio portfolio, avrai già letto alcuni esempi delle mie traduzioni letterarie, tra cui un estratto di Ego che presento in questo articolo in forma integrale.

La mia traduzione in italiano di questo racconto era già apparsa nella Capitolina Revista, rivista online per la diffusione della letteratura in lingua portoghese pubblicata dalla scrittrice brasiliana Nara Vidal, ma che oggi non è più online

Questo mi ha spinto a scrivere questo articolo nell’intento di contribuire a far conoscere la letteratura brasiliana, a cui sono particolarmente legata.

Chi è Aline Bei, autrice di Ego

Aline Bei è nata nel 1987 e vive a São Paulo, dove si è laureata in lettere e in arti sceniche. Ha al suo attivo molti racconti e due romanzi:

  • O peso do pássaro morto (2017), vincitore del prestigioso premio São Paulo di letteratura 2018 – categoria esordienti con meno di 40 anni – e adattato per il teatro
  • Pequena coreografia do adeus (2021), entrato nella cinquina finalista del premio Jabuti 2022, il più prestigioso premio letterario brasiliano. Quest’ultimo romanzo è arrivato recentemente alla quattordicesima ristampa

La sua narrativa poetica è molto suggestiva e rappresenta una novità nella letteratura brasiliana e lusofona, tanto da meritare parole di elogio da parte del grande scrittore e poeta mozambicano Mia Couto durante un festival letterario in Brasile

Come traduttrice letteraria mi dedico anche all’attività di scouting, ovvero un’attività di ricerca di scrittori sconosciuti al pubblico italiano, e ho già proposto a varie case editrici la traduzione del primo romanzo di Bei. Spero che un giorno, non lontano, verrà accolta.

Se lavori per una casa editrice e vuoi pubblicare un libro di questa autrice, contattami!

La scrittrice brasiliana Aline Bei

Il racconto

Protagonista è un’attrice che riflette tristemente sulle sue difficoltà per essere scritturata: si racconta in prima persona e in tempo reale. Il lettore vede quello che vede lei e il suo monologo sembra quasi un flusso di coscienza.

In poche potenti pennellate emerge un ritratto sconsolato della giovane attrice e tutta la sua frustrazione e dolore diventano palpabili.

Il racconto Ego fa parte della “Collezione identità” che presenta dei racconti di alcuni dei più emblematici autori brasiliani contemporanei, scelti dalle tre principali agenzie letterarie del paese.

La traduzione in italiano di Ego, di Aline Bei

ho incrociato Jorge e Sandra, c’è

voluto del tempo perché notassero

la mia presenza

sembravano intimi, ma se non altro non si baciavano

ingenuità mia pensare che fossi l’unica

una lenta pugnalata alle spalle mentre intuisco che

no, scema, se per caso Jorge avrà bisogno di un’attrice

scritturerà Sandra, guardala

saluto entrambi

con disinvoltura

stavo passando di qua e vi ho visto.

mi hanno sorriso, mi hanno domandato se sto bene.

sì, grazie

qualche altra parola e dopo io

me ne sono andata

la bellezza di Sandra mi invadeva

io mi sentivo così fragile, era come se non avessi diritto

di esistere, la bellezza di Sandra

mi offuscava la mente che alla fine, tolgo gli occhiali per capire questo, si scopre finalmente un

ratto, la conferma è nel riflesso della pozzanghera sono un ratto

la strada

è affollata, la gente cammina come se non avesse mai fatto

tardi, o perso un orecchino

dove stanno? i difetti degli altri

l’alito cattivo, le sproporzioni.

che solitudine

essere un ratto da sola

sarà che

qualcuno non ha bisogno di un topolino per un film? un roditore

che s’assomigli tanto a una donna?

leggo un annuncio sul lampione

cercasi un’attrice subumana

strappo l’annuncio

e corro

alla forrest gump fino alla casa di produzione

busso alla porta

sono qui per il provino.

la porta si apre

mi accomodo nello scenario tutto bianco

ho appena cominciato la performance che mi è balenata nella testa

mostra bene proprio quel che sono

quando sento dire

dalle persone dietro le macchine da presa

̶  stop. la parte è tua.

̶  davvero?

̶  certo.

̶  non ci credo, che bello. ma posso già festeggiare? perché tutte le volte che festeggio

̶  cosa?

̶  mi telefonano per dire che c’è stato uno sbaglio.

̶  ma questo è stato prima, come ti chiami?

̶  Ratto.

̶  vieni qui, Ratto. vieni a prendere il cachet per il tuo provino.

̶  ah, grazie. grazie mille, signor

̶  filmaker. puoi chiamarmi signor filmaker. scrivimi il tuo telefono.

obbedisco.

̶  ti contatteremo.

̶  grazie.

apro la porta

della casa produttrice

pesante porta antincendio

ed esco, è già notte.

sul cammino di ritorno verso casa

mi sento

leggermente allegra

ma è passeggero

un minuto o due e mi sento di nuovo malinconica, piccola tristezza da carillon.

faccio caso, mentre cammino, alla stanchezza delle persone che stanno alla fermata dell’autobus, anche loro mi guardano, cosa penseranno di me? spero solo che non scoprano che sono un ratto, meno male che è buio

odio

le linee della mia bocca

odio il mio viso in fotografia e a volte lo amo

faccio movimenti circolari intorno agli occhi nella speranza che un giorno io affiori fiorisca al punto di essere un’unanimità

e quando io sarò

un’unanimità

profondamente amata gigante dall’alto della strada io

abbraccerò

i passanti

li accoglierò tutti

nel mio petto

venite, venite

miei cari

portate

il mio latte a casa

jorge, sandra

avvicinatevi, prendete

quel ciò che volete, via, quel che volete, non sarò mai crudele con voi.

apro la porta di casa

 (squillo del telefono)

 rispondo,

è dalla casa produttrice

dicono che c’è stato uno sbaglio.

ratti
Disegno naturalista di ratti

Perché ho scelto di tradurre Ego

Il linguaggio di Aline Bei è caratterizzato da una scelta accurata delle parole e dal modo peculiare di distribuirle nella pagina come se questa fosse il palco di un teatro dove le parole acquistano corporeità.

Altra caratteristica del linguaggio di Aline Bei è un uso personale delle maiuscole e minuscole e della punteggiatura – che mi fa pensare al poeta americano e. e. cummings, un autore che ho sempre amato.

Attraverso queste due caratteristiche la scrittrice, che è anche attrice, crea un ritmo originale dove riecheggia il monologo teatrale. Non a caso le opere di Aline Bei sono particolarmente adatte a una lettura ad alta voce. 

La mia scelta di tradurre questo racconto è stata dettata dalla sfida di ricreare nella mia lingua il ritmo del racconto senza perdere l’intensità delle emozioni della protagonista e del suo flusso di coscienza.

Ti è piaciuto? Scrivimi: sarò felicissima di conoscere la tua opinione!

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