Accento e apostrofo hanno una funzione diversa, non si equivalgono. Qui trovi una piccola guida per aiutarti a non sbagliare più.

Prima di tutto spieghiamo cosa sono l’accento e l’apostrofo:

  • L’accento è il rafforzamento della voce nel pronunciare una certa sillaba.
  • L’apostrofo è un segno grafico in forma di virgoletta (’), che si utilizza per indicare sia l’elisione vocalica sia il troncamento, come ti spiegherò più avanti.

La prima cosa da tenere a mente, quindi, è che la loro funzione è diversa e che non si equivalgono. Qui trovi una piccola guida per aiutarti a non sbagliare più.

Accento: a cosa serve?

L’accento serve a indicare che una certa sillaba deve essere pronunciata in modo più forte, più energico delle altre in modo da dare a quella sillaba una maggiore espressività.

Nell’italiano scritto non si indica sempre la vocale accentata per ogni parola, cosa di cui gli studenti stranieri si lamentano moltissimo perché in italiano, come in inglese e spagnolo, l’accento ha una posizione variabile quindi imprevedibile.

Se anche tu sei tra loro, ricorda che l’italiano è una lingua piana: nella stragrande maggioranza delle parole l’accento cadesulla penultima sillaba. In questo caso si dice che l’accento è piano.

Tieni conto che:

  • L’accento grafico è obbligatorio quando la vocale accentata è quella finale, come nel caso di città o perché. Sono sempre accentate le vocali finali della prima persona singolare del futuro (io farò) e la terza persona singolare del passato remoto (lui/lei partì);
  • L’accento grafico è obbligatorio nella terza persona del verbo essere  – lui/lei è -, per distinguerlo dalla congiunzione e di lui è intelligente e simpatico.
  • l’accento è sempre consigliabile quando serve a distinguere le parole dette omografe, ossia parole che sono scritte allo stesso modo ma hanno gli accenti su due vocali diverse (come nel caso di prìncipi e princìpi).

Accento acuto e accento grave

Hai notato la diversità di accento nelle parole città e perché? Questo si deve al fatto che in italiano esistonodue forme di accento: l’accento acuto e l’accento grave.

L’accento acuto (´) indica un suono chiuso, come in pésca, mentre l’accento grave (`) indica un suono aperto, come in pèsca. Questa differenza è così importante che a volta indica due significati completamente diversi:

Pésca è l’attività di catturare i pesci.

Pèsca è un frutto – molto saporito e succoso: una vera delizia!

L’accento può essere acuto o grave sulle vocali E e O. Sulle altre vocali è sempre grave con qualche rarissima eccezione come Perú.

Tutto risolto? No. In molti casi, per esempio nelle parole che non sono di uso comune, i dubbi vengono eccome, anche noi italiani abbiamo dubbi. Come li risolviamo? Con il vocabolario o con le tante applicazioni e siti web, come wordreference e youenglish che ci permettono di ascoltare la pronuncia!

Apostrofo: cos’è?

È il segno di un’elisione vocalica, cioè della caduta della vocale finale di una parola davanti a un’altra parola che comincia anch’essa per vocale, suoni difficili da pronunciare e dal suono poco simpatico.

Esempio:

una amica à un’amica

Gli altri casi in cui si usa l’apostrofo

In alcuni rari casi, l’apostrofo si usa quando c’è un troncamento, cioè quando la parola perde la vocale o la sillaba finale non accentata anche se la parola successiva non comincia per vocale.

Esempi di troncamento con apostrofo sono:

  • Po’, troncamento di poco.
  • Be’, oppure beh, troncamento di bene usato, con il senso di “bene, ebbene” – be’, questo, noi italiani lo usiamo davvero tanto!
  • Mo’, troncamento di modo come a mo’ di esempio.
  • La seconda persona singolare dell’imperativo di alcuni verbi, il cosiddetto imperativo informale, che ha due forme, ugualmente corrette, ad eccezione del verbo dire:
    • Andare: vai, va’
    • Dire: -, di’
    • Dare: dai, da’
    • Fare: fai, fa’
    • Stare: stai, sta’

Esistono poi parole che hanno significato diverso se scritte con l’accento o con l’apostrofo – com’è il caso di da, dà e da’:

da:preposizione sempliceArrivo da Milano.
3ª persone indicativo presenteMaria dà una ciotola di latte al gattino.
da’imperativo informalePer favore, da’ questa lettera a tua madre.

Attenzione: NON è lo stesso caso di fa, fà e fa! Fà con accento è sempre sbagliato!

Un trucco per non confondere l’accento con l’apostrofo

  • L’accento riguarda sempre una parola, la sua pronuncia e intonazione.
  • L’apostrofo riguarda due parole vicine e il suono spiacevole della pronuncia a causa della vicinanza di due vocali.

Vuoi conoscere altri trucchi per non confondere l’apostrofo e l’accento?

Seguimi la prossima settimana su Instagram dove parlerò proprio di questo!

ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER

Riceverai la mia newsletter una volta al mese con consigli e contenuti speciali sull’italiano e sull’apprendimento delle lingue.

E con ogni newsletter riceverai un freebie!