Nella lingua italiana la posizione dell’accento è variabile e può cadere su qualunque sillaba. Come si fa allora a capire dove mettere gli accenti? Te lo spiego in questo articolo!

Con il termine accento si indica l’enfasi che si dà a una sillaba all’interno di una parola. 

Nella lingua italiana – come anche nello spagnolo, nell’arabo, nel russo, ecc. – l’accento è libero, cioè mobile: questo significa che la sua posizione è variabile e può cadere su qualunque sillaba. Al contrario, in francese l’accento cade sempre sull’ultima sillaba, mentre in polacco cade sempre sulla penultima.

La posizione dell’accento in italiano

Se la sillaba accentata è:

l’ultima troncaè, caffè, gioventù;
la penultima pianacasa, amico, monumento;
la terzultima la parola è detta…sdrucciolaesempi:facile, medico, simbolo;
la quartultima bisdrucciolatelefonano, mostramela;
la quintultima trisdrucciolacomunicamelo.

Attenzione: le sillabe si contano sempre dalla fine della parola!

L’italiano è una lingua piana?

L’italiano è una lingua di genere e una lingua piana perché, anche se la posizione degli accenti è libera, la stragrande maggioranza delle parole italiane sono piane

Le parole tronche e sdrucciole sono numerose, mentre le bisdrucciole e trisducciole sono rare e ristrette a forme verbali, come vedremo più sotto.

Così se trovi una parola nuova, che non sai come pronunciare e non hai la possibilità di consultare un vocabolario, il modo più sicuro per pronunciarla è trattarla come una parola piana: poni l’accento sulla penultima sillaba e, anche se non sarà sempre corretto, vedrai che funzionerà nella maggioranza dei casi. 

Accenti italiani

I tipi di accento e l’accento grafico

Per quanto riguarda i tipi di accento, come ho già spiegato nell’articolo sulla differenza tra accenti e apostrofi,  possono essere acuti (´) o gravi (`) sulle vocali E e O e sempre gravi sulle altre vocali, con pochissime eccezioni come il Perú. 

L’accento grafico è obbligatorio nelle parole tronche e consigliabile quando è necessario distinguere le parole che hanno la stessa grafia, ma accenti e significati diversi. 

parola sdrucciolaparola piana
vengo sùbitoho subìto un’ingiustizia
l’àncora della navenon ho ancóra visto la mamma
che cosa desìderi? (verbo)i tuoi desidèri sono ordini (nome)

Tuttavia, Luca Serianni, un grande studioso della lingua italiana, raccomanda di usarlo con moderazione. Ad esempio, nelle frasi qui sopra l’accento si può togliere senza creare ambiguità. 

Diverso è il caso di un testo scritto quando il contesto non aiuta la comprensione. In un articolo su un pugile che è anche un produttore di vino, magari sarà utile distinguere tra bótte di legno e bòtte prese durante un match! Resta, comunque, facoltativo.

L’accento circonflesso (^), obbligatorio ad esempio in francese, è limitato e facoltativo in italiano: 

  • nel plurale delle parole che terminano in -io – invece di usare la -ii: vario-varî. Tuttavia, è molto più comune l’assenza del segno grafico: vario-vari;
  • nelle parole che si scrivono e si pronunciano allo stesso modo ma che hanno un diverso significato: in questi casi si indica con l’accento circonflesso la parola meno comune: vôlta – copertura – e volta – turno. 
dubbio sugli accenti italiani

Quali sono le regole per determinare dove cade l’accento in italiano?

Regole precise…non ci sono! 

Qui sotto però troverai delle norme pratiche che consentono di prevedere la sillaba accentata in base ai suffissi e alle terminazioni delle parole.

Sono piani i nomi 

  • di due sillabe che non sono tronche e che finiscono con una vocale: cane, casa;
  • di tre o più sillabe dove la vocale della penultima sillaba è seguita da una o più consonanti in cui la seconda sia diversa da L e R: bellezza, inchiostro, coperta.

Sono sdruccioli i nomi che finiscono in

  • -agine, -aggine, -igine: indagine, propaggine, origine, lentiggine;
  • -edine, -udine: salsedine, latitudine.

Sono sdruccioli gli aggettivi che finiscono in

  • -abile, -evole, -ibile: accettabile, gradevole, bevibile;
  • -aceo e -ico: sebaceo, scolastico;
  • -ognolo e -oide: amarognolo, alcaloide.

Le forme verbali

Nelle forme verbali si può osservare come l’accento in italiano sia mobile:

  1. La 3ª persona plurale -loro- dell’indicativo presente e imperfetto e del condizionale presente è sdrucciola:
indicativo presenteindicativo imperfettocondizionale presente
lorocantanocantavanocanterebbero
mettonomettevanometterebbero
partonopartivanopartirebbero
  1. Tutti i verbi della 1ª coniugazione – compresi quelli riflessivi – e alcuni della 3ª – compresi quelli riflessivi – hanno forme che hanno la stessa grafia ma con accenti diversi:
infinitoindicativo presentepassato remotoimperativo informale participio passato
parlareio parlolui/lei par
partiretu partilui/lei par
alzarsialzati!alzati
vestirsivestiti!vestiti
  1. Le parole bisdrucciole e trisdrucciole sono verbi che hanno preso uno o più pronomi:
  • parla + me + ne = parlamene!
  • occupa + te + ne = occupatene!

Due ottime risorse online sono:

Sillabario, sito utilissimo se hai dubbi sulla divisione in sillabe e Dizionario di pronuncia italiana online, dove oltre a trovare la pronuncia moderna e più consigliata, puoi trovare anche le varianti, passando il cursore sulla stringa “Varianti di pronuncia”. 

Hai ancora dei dubbi? Scrivimi o compila il modulo di contatto del mio sito. E se pensi che l’articolo possa essere utile ad altre persone, inviaglielo e condividilo sui social. Come diciamo in italiano: passaparola!

Hai ancora dei dubbi?

ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER

Riceverai la mia newsletter una volta al mese con consigli e contenuti speciali sull’italiano e sull’apprendimento delle lingue.

E con ogni newsletter riceverai un freebie!