Vuoi imparare a riconoscere i verbi transitivi e intransitivi? Qui trovi spiegazioni ed esempi pratici!
Imparare una nuova lingua può presentare alcune sfide, specialmente quando si tratta di concetti grammaticali più complessi. Nella lingua italiana uno di questi concetti è la distinzione tra verbi transitivi e intransitivi.
Capire la differenza tra questi due tipi di verbi è fondamentale per costruire frasi corrette e fluide. Il verbo, infatti, è la parte più importante del discorso sia quando esprime un’azione del soggetto sia quando indica un suo modo di essere o condizione.
In questa guida ti spiego passo passo cosa sono i verbi transitivi e intransitivi e come vanno usati.
Premessa: una (semplice) definizione di complemento oggetto
Vediamo queste due frasi:
- Maria chiude la porta
- Luca dorme
Se dalla prima frase togliamo la parola porta, avremo la frase: Maria chiude. Ci accorgiamo subito che il senso della frase rimane sospeso. Infatti, viene naturale domandarsi: Cosa chiude Maria?
Nella frase completa la porta è il complemento oggetto, cioè l’oggetto su cui passa l’azione del soggetto.
Diverso è il caso dell’esempio 2 dove il verbo esprime un’azione che coinvolge solo il soggetto – Luca – senza passare su un oggetto.
Cosa c’entra il complemento oggetto con i verbi transitivi e intransitivi? Te lo spiego subito.
Cosa sono i verbi transitivi
Sono transitivi i verbi che fanno transitare, cioè passare, l’azione dal soggetto all’oggetto in modo diretto, senza il tramite di una preposizione, rispondendo alla domanda: chi? che cosa?
Io mangio una mela:
- io = soggetto che compie l’azione
- mangio = azione – risponde alla domanda che cosa?
- una mela = complemento oggetto, oggetto su cui passa l’azione
Marta saluta l’amica:
- Marta = soggetto che compie l’azione
- saluta = azione – risponde alla domanda chi?
- l’amica = complemento oggetto, oggetto su cui passa l’azione
Vediamo un altro esempio:
Laura legge
- Laura = soggetto che compie l’azione
- legge = azione
Qui il complemento oggetto non è espresso. Il verbo, però, rimane transitivo perché, anche se non ci viene detto cosa, l’azione leggere implica necessariamente un complemento oggetto.
Cosa sono i verbi intransitivi
Sono intransitivi i verbi che esprimono un’azione o uno stato che si riferisce solo al soggetto.
Riprendiamo la frase Luca dorme:
- Luca = soggetto che compie l’azione
- dorme = azione
In questa frase l’azione non resta sospesa e si esaurisce nel soggetto. Altri esempi: Giulia partirà domani. Il sole tramonta.
In molti verbi intransitivi l’azione termina su un complemento indiretto, cioè preceduto da una preposizione: Noi parliamo agli amici. Il professore viene da Milano. I bambini sbadigliavano per il sonno.
Ecco alcune categorie di verbi intransitivi
Sono intransitivi i verbi che indicano
- movimento: andare, venire, partire, tornare, camminare
- produzione di suoni: abbaiare, miagolare, gemere, urlare
- uno stato o modo di essere: arrossire, impallidire, dormire, riposare
- un cambiamento di stato: nascere, morire, invecchiare, dimagrire
Esempi: Andremo al mare in vacanza. Il cane abbaia. Mio fratello è nato nel 1980.
Le particolarità dei verbi transitivi e intransitivi
Come sappiamo, la lingua italiana è ricca di regole e particolarità e queste non mancano neanche nel caso dei verbi intransitivi e i verbi transitivi.
Una prima particolarità riguarda quei verbi che possono essere sia transitivi che intransitivi a seconda del significato e del contesto.
verbo | uso transitivo | uso intransitivo |
finire | Devo ancora finire i compiti | Il sentiero finisce nel bosco |
passare | Passami il sale, per favore | Il tempo passa in fretta |
Una seconda particolarità è quella dei verbi intransitivi che diventano transitivi quando reggono un oggetto diretto che presenta la stessa radice del verbo oppure ne condividono il significato. Esempi: Speriamo che Mauro viva una vita migliore d’ora in poi. Dopo lo spavento, ho dormito un sonno tranquillo.
Uso dei pronomi con verbi transitivi e intransitivi
La distinzione tra i verbi transitivi e intransitivi è strategica quando dobbiamo usare i pronomi personali:
- i pronomi diretti posso essere retti solo da verbi transitivi:
Incontro i miei amici al bar = Li incontro al bar.
- i pronomi indiretti sono retti da verbi intransitivi o dai verbi transitivi che possono avere un complemento di termine, cioè un oggetto indiretto preceduto dalla preposizione A:
Telefoneremo alla nonna più tardi = Le telefoneremo più tardi.
Scriverò a Marco quando avrò tempo = Gli scriverò quando avrò tempo.
- i pronomi combinati si usano quando un verbo regge sia un complemento oggetto sia un complemento di termine:
Domani scriverò una lettera (complemento diretto) a Marco (complemento di termine) = Domani gliela scriverò.
Se hai ancora dubbi, segui i miei consigli
Se sei indeciso se un verbo sia transitivo o intransitivo, ti consiglio di
- chiederti sempre: risponde alla domanda chi? che cosa?
- controllare il dizionario: non è mai tardi per imparare qualcosa di nuovo.
Conoscere la differenza tra verbi transitivi e intransitivi è essenziale per parlare e scrivere correttamente in italiano. Spero che questa guida ti abbia aiutato a chiarire questi concetti e a sentirti più sicuro nell’uso della lingua.
Se hai ancora dei dubbi o semplicemente desideri una spiegazione più approfondita, prenota una lezione ad hoc con me! Sarò felice di aiutarti ulteriormente e fornirti esempi pratici.
Continuare a praticare è fondamentale per migliorare le tue abilità linguistiche; quindi, non avere paura di fare errori: sono un passo inevitabile nel percorso di apprendimento.
Vuoi che ti insegni l’italiano?
ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER
Riceverai la mia newsletter una volta al mese con consigli e contenuti speciali sull’italiano e sull’apprendimento delle lingue.
E con ogni newsletter riceverai un freebie!